Indice degli argomenti trattati:
- La comunicazione efficace.
- Tecniche di comunicazione.
- La comunicazione on the web.
Estratto di una mia lezione, fatta agli allievi di una scuola di fotografia romana…
“…A volte ragionare sui particolari può essere utile.”
“…vince chi convince!”
È bene sapere che molto della comunicazione moderna inizio quando … Albert Mehrabian psicologo statunitense, docente presso l’University of Los Angeles, nota anche come UCLA, nel 1971 condusse uno studio fondamentale sulla comunicazione evidenziando l’esistenza di tre componenti ben distinte: il linguaggio del corpo, la voce, le parole. In base ai dati emersi, Mehrabian formulò il modello del “55, 38, 7%”, secondo il quale:
- Il 55% del messaggio comunicativo è dedotto mediante il linguaggio del corpo (gesti, mimica facciale, posture). Non verbale
- Il 38% è dedotto dal tono, dal ritmo, dal timbro della voce. Paraverbale
- Il 7% è dedotto dalle parole pronunciate. Verbale
Una prima cosa allora su cui ragionare è questa: “la prima impressione è quella che conta.” Chi non ha mai sentito questa frase?
Una volta un mio maestro mi disse:
“…ti giudicheranno per quello che sembri, e forse alla fine per quello che vali.”
“I particolari fanno la differenza. Soprattutto all’inizio “.
“In questo caso saremo molto lontani da una comunicazione efficace.”
Ricordiamoci che “comunic-azione” è un termine che può essere scomposto in due sotto termini: mettere in comune e azione. Comunic-azione, appunto. Mettere in comune vuol dire farsi capire al meglio e correttamente dal nostro interlocutore/i. Ovvero far sì che l’interlocutore capisca esattamente quello che voglio che capisca.
Questo è quello che riesce a fare un buon comunicatore.
Un vecchio proverbio dice..
“Le persone non si aspettano. I treni si aspettano.
Alle persone bisogna andarci incontro”.